Quanto dura una psicoterapia?

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L’idea che un percorso di psicoterapia possa durare anni, generando dipendenza nonché importanti aggravi economici, spaventa non poco le persone, tanto che in genere, la prima domanda che viene rivolta a un professionista è: quanto dura una psicoterapia?

Prima di parlare di durata, però, è importante capire che da uno psicoterapeuta, si possono attuare diverse tipologie di percorsi, a cui corrispondono durate differenti. Ad esempio, nella psicoterapia vera e propria, si lavora su un livello profondo, andando a consolidare quei cambiamenti che rendono la persona stabilmente diversa rispetto a quando ha cominciato. 
Se invece parliamo di consulenza psicologica, questa riguarda iter diversi, dove in genere il paziente mostra già un buon livello di funzionamento globale e potrebbe avere solo un momento di stallo e di disequilibrio temporaneo.                                     

Comunque sia, la domanda è legittima ma di non facile risposta perché le variabili in gioco sono tante. Vediamone alcune.

La motivazione della persona.  È un primo scoglio su cui si infrangono idee di pianificazioni e di tempistiche: ci sono individui fortemente motivati, interessati a entrare in contatto con aspetti meno superficiali del loro funzionamento, ed altri che invece vengono spinti da parenti o indirizzati da altri professionisti ad intraprendere un percorso, ma sono poco inclini a mettere le mani sul proprio vissuto.

Il problema presentato.  A seconda se si tratti di un problema acuto o subentrato in tempi recenti oppure di un problema cronicizzato negli anni, questo aspetto fa la differenza rispetto a prognosi e durata.

La disponibilità del paziente. Sia che riguardi aspetti economici, di tempi, di impegni, o altri impedimenti, deve essere messa in conto e tenuta presente dal terapeuta: ad esempio, la persona, per motivi lavorativi o frequenti partenze, potrebbe non essere disponibile tutte le settimane, con ovvii rallentamenti del processo.  

La volontà a mettersi in gioco emotivamente. È uno degli aspetti più subdoli, perché apparentemente la persona dichiara di voler risolvere la problematica per la quale si presenta, ma su un piano più nascosto, spesso inconsapevole, genera grandi resistenze al cambiamento.

La qualità della relazione terapeutica. È ormai dimostrato scientificamente da numerosi studi, che una buona alleanza terapeutica, indipendentemente dalle tecniche usate e dall’orientamento metodologico del professionista, permette maggiori possibilità di successo con conseguente abbreviazione dei tempi. 

Gli obiettivi prefissati. Riguarda il concordare insieme al paziente gli obiettivi del percorso con la possibilità di lavorare solo sull’eliminazione/riduzione del sintomo oppure andare nella direzione di modificazioni profonde. Ad esempio, una psicoterapia circoscritta al disagio specifico o al sintomo portato, permette al paziente, in tempi relativamente brevi, di comprendere la modalità disfunzionale per avviare un cambiamento. Altro è approfondire le cause di questi aspetti, andando a ripercorrere stili di attaccamento, modalità affettive e/o dinamiche relazionali.

Eventi particolari. Durante il percorso, talvolta si generano situazioni che rallentano il processo (ad esempio la pandemia è stata una variabile impegnativa che ha stravolto le vite di tutte le persone, che loro malgrado hanno dovuto fare i conti con una variabile in più) e talvolta eventi che velocizzano (come ad esempio la risoluzione di una complicata dinamica affettiva o lavorativa).   

Quello che emerge da questo breve excursus è che ogni trattamento psicoterapeutico va pensato ed impostato per quella persona, partendo dalla diagnosi, dalle sue caratteristiche di personalità e delle sue modalità di affrontare il mondo. E i tempi li detteranno proprio tutte queste condizioni. Quello che è importante comprendere per il paziente ma soprattutto per lo psicoterapeuta, è che questi tempi necessitano di rispetto. Quindi, anche se il professionista arriva a comprendere alcune dinamiche prima del cliente, deve attendere che sia quest’ultimo a diventarne consapevole, per affrontarle e superarle, senza forzare il cambiamento. 

In fondo la psicoterapia riguarda proprio questo: il comprendere come si funziona, l’imparare a destreggiarsi tra i vari schemi mentali disfunzionali e non, e acquisire gli strumenti per accogliere un ipotetico cambiamento, quando possibile. E per un impegno così grandioso, il detto “ognuno ha i suoi tempi” non credo sia mai stato così vero!!!

Loredana Vistarini

Psicoterapeuta e Mindfulness Teacher, certificata dal Center for Mindfulness di Jon Kabat-Zinn, opero da anni per la diffusione e la formazione in questo ambito dopo essere stata tra primi professionisti a introdurre la Mindfulness in Italia.

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