La compassione migliora la vita

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Numerosi studi scientifici dimostrano che le persone che sviluppano emozioni e pensieri che hanno a che fare con la compassione, la gentilezza, l’amore, la solidarietà, la condivisione azionano differenti aree del cervello e stimolano la produzione di ormoni che fanno bene al nostro organismo.

Se ci soffermassimo di più sull’impatto che hanno sul corpo i nostri sentimenti e le nostre produzioni mentali, probabilmente inizieremmo a dedicare maggiore attenzione a quegli elementi che ci portano a reagire in modo impulsivo e dannoso.

Le persone che sono più compassionevoli hanno maggior circolazione sanguigna sul lato sinistro del cervello e sono quindi più pronte ad affrontare problemi e situazioni difficili. 

Quelle che sono solite concentrarsi su parole come “io”, “mio” sono a maggior rischio di infarto.

Come abbiamo già visto nelle scorse settimane, invece, coloro che si lasciano intrappolare da emozioni come la paura o la rabbia, indeboliscono il proprio sistema immunitario.

Al contrario, invece, chi dimostra di avere un’apertura verso gli altri maggiore, è in grado di sviluppare attitudini positive come la fiducia, l’autostima e la calma mentale.

Io lo sperimento ogni giorno su me stessa e sulle persone che incontro lungo la mia strada.

E voi? Che ne pensate?

Loredana Vistarini

Psicoterapeuta e Mindfulness Teacher, certificata dal Center for Mindfulness di Jon Kabat-Zinn, opero da anni per la diffusione e la formazione in questo ambito dopo essere stata tra primi professionisti a introdurre la Mindfulness in Italia.

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