Cosa fa la differenza nella scelta di uno psicoterapeuta.

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In questa giungla di offerte  e di proposte,  soprattutto in questi tempi in cui vi è un dilagante aumento di patologie, dovute anche alla difficile situazione mondiale che stiamo attraversando, mi immedesimo nel fatto che sicuramente non è facile scegliere uno psicoterapeuta al quale affidarsi.  Non essendoci parametri di misura o albi della bravura,  (perché anche il passaparola potrebbe essere troppo soggettivo), tutto è lasciato alla decisione del singolo.

Sicuramente, già  il curriculum ci può dare valide indicazioni sulla sua formazione e sulle sue esperienze lavorative. Però questo  a mio avviso non basta.   Dato che un buon lavoro di psicoterapia si basa su una collaborazione attiva tra terapeuta e paziente, ci sono molti aspetti, imprescindibili, che non saranno mai scritti su un CV, che invece emergono nell’incontro umano col professionista e che vanno a determinare la famosa scelta “di pancia”.

Quali sono questi aspetti? Una ricerca condotta da 2 psicoterapeuti americani, Jeffrey Kottler e Jon Carlsonin che ha preso in esame molte  interviste a pazienti  e numerosi  studi scientifici ha dato questi risultati:

  1. Una qualità primaria è sicuramente quella di saper ascoltare. Ma questo non riguarda solo il registrare pedissequamente la narrazione che il paziente fa del suo vissuto ma prevede la capacità di ascoltare il tono di voce, i gesti, le espressioni facciali  e tutto quello che è legato al non verbale,   per poter  adattare  con flessibilità il suo modo di lavorare e le strategie utilizzate, ai bisogni del paziente.
  2. Un altro aspetto che caratterizza uno bravo psicoterapeuta è quello di essere  sufficientemente accoglienti  sia per contenere una modalità conflittuale della persona (se si presenta) sia per creare un luogo in cui essa possa sentirsi al sicuro da giudizi  e nello stesso tempo libera di potersi esprimere.
  3. Inoltre è fondamentale la chiarezza  nel formulare diagnosi e nel dare feedback riguardo alla situazione in cui la persona si trova.
  4. Un altro punto  che fa la differenza, è la lungimiranza nel saper vedere gli aspetti positivi della personalità del paziente, cioè  i suoi punti di forza, così da non limitare la terapia alla gestione degli aspetti disfunzionali, ma anche a saper valorizzare ed incentivare le risorse naturali del paziente.
  5. Infine, la capacità di mettersi in discussione, per imparare dai propri errori (ad esempio anche rivolgendosi  a colleghi per confronti peer to peer) cosa che richiede sia umiltà che coraggio.

Personalmente concordo con i risultati di questa ricerca e trovo che queste imprescindibili qualità attitudinali, unite ad una  sana curiosità per mantenersi  sempre aggiornati  (riguardo ai sempre intriganti misteri della mente) e condite da un costante impegno, possano essere una base più che solida per costruire professionalità  e  credibilità  a livello professionale.

 Dott.ssa Loredana Vistarini

Loredana Vistarini

Psicoterapeuta e Mindfulness Teacher, certificata dal Center for Mindfulness di Jon Kabat-Zinn, opero da anni per la diffusione e la formazione in questo ambito dopo essere stata tra primi professionisti a introdurre la Mindfulness in Italia.

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