Continuai per anni a lavorare come psicoterapeuta in ambito clinico e al contempo portavo avanti, quasi fosse realtà parallela, ritiri di meditazione (in alcuni rinomati centri europei come Plum Village e Findhorn, soggiorni negli ashram a Poona, India e percorsi intensivi di vario genere a Pian dei ciliegi quando, nel 2003, in occasione del congresso mondiale della scuola di specializzazione alla quale appartenevo e nella quale ero docente, incontrai Jon Kabat Zinn.
Era venuto a fare un seminario sulla mindfulness e, un po’ per dovere di ospitalità (visto che c’erano quattro gatti ad ascoltarlo) e un po’ per curiosità, (ma che sarà sta’ mindfulness) andai. E fu una folgorazione. Quest’uomo aveva unito in uno alcuni dei percorsi più disparati che io avevo fatto nella mia vita… e proponeva da più di 20 anni, quello che avevo tante volte immaginato per i miei pazienti, ma come un sogno irrealizzabile, perché erano mondi diversi con confini, fino ad allora, invalicabili!
Alla fine del seminario chiesi a Jon se potevo intervistarlo, senza avere uno scopo ben preciso in realtà, (perché l’intervista è ancora sul mio mangianastri di allora) ma di una cosa ero certa: volevo saperne di più!
Una delle poche frasi che ancora risuona in me di quella intervista, è che Jon mi disse, nel modo schietto e diretto che gli è proprio: non credo che in Italia siate pronti per accogliere la Mindfulness.
In Italia forse no, ma io lo ero eccome! Tutto ad un tratto, avevo capito che tutti gli anni di preparazione con la formazione yoga, il lungo percorso meditativo, le molteplici e più disparate esperienze fatte da curiosa ricercatrice dell’evoluzione animica, la mia formazione scientifica, dovevano portarmi lì… come un disegno già tracciato, del quale ne stavo scoprendo i contorni!
E fu così che più o meno un anno dopo, ero in volo per Worcester alla volta del Center for Mindfulness per iniziare la mia formazione come istruttore (non senza la benedizione di Corrado, che mi aveva incaricato di porgere i suoi più affettuosi saluti al suo amico Jon).